domenica 30 maggio 2010

07>MERCATI, LA BOQUERIA

A questo punto, inutile che vi dica che la Boqueria é e rimane il mio mercato preferito. Alcuni dicono che é il migliore di Spagna (beccati questa, Madrid!) e io ci credo. Bisogna andarci per rendersi conto di come non é solo un posto dove andare a fare la spesa...nel frattempo, mentre cerchi la frutta al miglior prezzo, ti puoi imbattere in un baretto dove per pochi soldi ti puoi fare un piatto di calamari e una birretta chiacchierando amabilmente col tuo sconosciuto vicino. Ormai ho preso l'abitudine di portarmi sempre la macchina fotografica dietro...Davanti a un simile bombardamento di colori, odori, sapori, non si puó non cercare di portarsi tutto a casa.




CI SONO ABBASTANZA COLORI???





06>OKUPA!



Vi presento la mia casa "OKUPA" preferita. Si trova, per chi volesse andarla a vedere, in Calle Urgell angolo Floridablanca, nella zona del Mercato di San Antoni. Che fosse un edificio occupato si capiva giá da molti sintomi. Ma la pittura spettacolare é stata fatta da pochi mesi. Sembra uscita da un film di Tim Burton...bisogna andarci vicino per chiedersi come, in pieno centro urbano, gli "occupanti" siano riusciti ad arrivare cosí in alto con il pennello. Non so per cosa la usano. Sicuramente alcuni "okupa" ci vivono, e al piano terra si organizzano attivitá culturali, ci sono spazi che sembrano taller artigianali. A me sembra incredibile.

05>ATTENTI AL GATTO...




...E finalmente una delle mie preferite...non conosco la storia di questa parete, peró senz'altro risulta dalla demolizione di un edificio affiancato, che di colpo ha lasciato un'enorme superficie vuota. Qui a Barcelona questo tipo di pareti (separazione tra due unitá differenti) si chiama "medianera" e spesso, qundo un edificio viene abbattuto, ci si trova con il problema del trattamento da dare alla parete di confine. É un tema che mi ha sempre affascinato: restano parti della vita passata attaccati a quelle pareti, e finora la prassi piú in voga é quella (SIGH!) di spruzzare isolante termico per proteggere l'edificio che rimane in piedi e lasciarlo cosí come sta. Se ci sono soldi, si riveste con lamine metalliche ondulate. Con un poco di fortuna, si ricostruisce in poco tempo, ma spesso (come in questo caso) si genera un nuovo spazio che entra presto a far parte della vita quotidiana della cittá. Ed é il caso di questa piazza, alle spalle del Mercato della Boqueria, che ora é occupata da terrazzette e baretti di tendenza...si puó fare colazione un sabato tranquillamente seduti al sole mentre la cittá si sveglia sotto lo sguardo attento dei nostri gatti. É un caso fortunato di recupero della medianera, che diventa persino opera d'arte. Personalmente, non so nemmeno come si chiama la piazza...per me, sono "I Gatti".

04>PARETI

Ho lasciato passare apposta un po' di tempo per raccogliere immagini inedite. Spesso ci si imbatte in qualcosa per caso, come quelle che pubblico oggi. E non serve a niente cercarle, perché sono loro che ti trovano. Quindi meglio aspettare...Un trasformatore, un armadio elettrico o la persiana di un negozio diventano un'ottima scusa per disegnare. Questi sono i miei graffiti favoriti e si trovano nel Raval, l'antico quartiere cinese. Non vi preoccupate, che ci sará un capitolo intero dedicato a lui. L'unica eccezione é la prima immagine: il mercato provvisorio di Sant Antoni é stato completamente rivestito con pannelli di policarbonato decorati in rosso o nero. Tra qualche anno, quando finirá il restauro dell'antico mercato, tornerá tutto come prima e li smonteranno. Perció per ora li documento. A volte le strade hanno proprio bisogno di colore.



lunedì 3 maggio 2010

03>BARCELONETA

Ecco qua...vi presento Barceloneta. Dopo le immagini del suo confine marittimo, vorrei parlarvi dell'entroterra...Il quartiere conserva ancora il suo aspetto originario di area portuale, ai confini tra la cittá e il mare; solo un poco piú in lá giá attraccano i traghetti per le Baleari e subito dopo appaiono le raffinerie, le petroliere, il classico paesaggio dei porti cittadini che su di me ha sempre esercitato un fascino magnetico, con le sue chiazze di nafta dentro l’acqua densa, i pescherecci arrugginiti ancorati alla banchina, il faro, le sirene. La parte urbana di Barceloneta, quella geograficamente piú legata alla cittá, é fatta ancora di case abitate al piano terra, di anziani seduti sulla porta di casa, di panni stesi, di baretti economici… si puó ancora ritrovare, in certi angoli, quell’aria perduta che profuma di sale, le chiacchiere dei vicini in mezzo alla strada, il senso di appartenenza a un luogo che sopravvive a se stesso e agli eventi urbanistici “moderni”. Costruito a partire dal 1750 come estrema appendice della cittá ormai in pieno sviluppo, fuori dalle antiche mura e vicino al mare e al porto per ovvi motivi economici, il quartiere della Barceloneta nasce con la tipica struttura ortogonale di tipo militare e appartamenti di grande taglio con due o al massimo tre piani; sul finire del XIX secolo si cominciarono a dividere in due e poi in quattro gli antichi appartamenti del quartiere, a causa del grande sovraffollamento. Quello che all’origine era una casa a due piani di circa centoquaranta metri complessivi, si trasformava in quattro appartamenti (“quart de casa”) che spesso perdevano luce e affaccio al patio interno. Da qui la necessitá di stendere i panni direttamente sulla strada e soprattutto di appropriarsi del marciapiede come di uno elemento indispensabile alla comunicazione e alla vita sociale, una naturale estensione del proprio spazio vitale…Ancora oggi, passeggiando per i vicoli ortogonali dell’interno, mi diverto a sbirciare nei salotti delle case al pianterreno e ascoltare i discorsi degli abitanti di sempre. Con la scusa di adeguare gli appartamenti, il Comune ha portato avanti negli ultimi anni una politica abbastanza aggressiva: i quarts de casa, nati da una reale necessitá economica e sociale, stanno a poco a poco scomparendo: li fondono di nuovo tra loro, lasciando posto anche a nuovi ascensori e fiammanti appartamenti turistici affittati a tedeschi e inglesi in cerca di birra a buon prezzo e sole tutto l’anno. Una volta nel club di nuoto ho ascoltato i discorsi di una vecchia signora che raccontava di non potersi ormai piú permettere di fare la spesa al mercato di sempre per via dell’aumento dei prezzi dovuto alla presenza massiccia dei turisti.
Altro motivo importante per trascorrere a Barceloneta un po’ di tempo: non ho ancora trovato un altro posto in cui si possa mangiare un pesce cosí buono e a cosí buon prezzo. (continua...)





domenica 2 maggio 2010

02>FRENTE MARITIMO

Il Frente maritimo é uno dei miei luoghi favoriti al mondo, per cui é valsa la pena arrivare fin qui. E ve lo racconto a modo mio. Vengo spesso da queste parti, soprattutto il fine settimana. Il mare é la mia valvola di sfogo, la mia dose settimanale di tranquillitá, l’unico posto al mondo dove la solitudine mi sembra accettabile e persino obbligatoria. Amo il mare in qualsiasi momento dell’anno, anzi, direi che l’estate é proprio il momento in cui mi piace meno, per ovvie ragioni...lo devo dividere con troppa gente sudata e panzona. Invece d’inverno tutti se ne dimenticano, e allora me lo riprendo, col suo colore grigio-piombo e la sua sabbia leggermente umida.
E mi piace soprattutto in quel momento della giornata in cui non é ancora sera e hai la sensazione che sei in tempo per inventarti qualsiasi disastro...Spesso ho la sensazione che la mia anima non sia abbastanza grande per Barceloneta tutta insieme, a quell’ora del giorno...(continua)






01>NOTIZIE DAL FRENTE MARITIMO...